Il giorno della maratona è finalmente arrivato e io e Carmine abbiamo
raggiunto Treviso per dare libero sfogo alle nostre aspettative,
fiduciosi della preparazione fatta e del percorso che, a detta di tutti,
avrebbe favorito le nostre prestazioni.
Dopo un rapido giro
all'Expò, molto scarno per la verità, abbiamo raggiunto il nostro
B&B e subito dopo abbiamo incontrato alcuni amici runners nel centro città. In primis Daniela
Scutti, che assolutamente non conoscevo. Fantastica persona e ottima runner da Savigliano e Antonello
Sgrò da Monza, "hairmarathonman" come lui stesso si definisce; mio amico
blogger, qui il suo blog
. Insieme passiamo una serata spensierata coi piedi sotto il tavolo in un ristorante nel centro di Treviso, a
fare il carico dei carboidrati. Un bel piatto di pasta e via... Salutino
di rito e ognuno a dormire.
Alle 5.30 l'attività nella stanza è già frenetica, tra il rito della colazione, (ci siamo sbranati una intera
crostata) e quello della vestizione, il tempo è volato e alle 6.45
abbiamo lasciato la nostra accogliente a calda stanzetta entrando
definitivamente nel clima maratona. In stile fantozziano, appena
lasciato l'albergo ha iniziato a piovere lasciandoci presagire scenari
catastrofici e apocalittici: "ma come faremo a correre l'intera maratona
sotto l'acqua?"
Per fortuna il pulman che ci porta a
Vittorio Veneto lascia la pioggia alle nostra spalle, facendoci
trovare solo un cielo cupo e scuro, ma niente di più.
Alla partenza ritroviamo la Dani che smaniava, un pò tesa per la gara. Lei tesa ed io no. Mah.
La lascio in compagnia di Carmine e corro al BlogPoint con il Pasteo la Manu e
Lello...
Un saluto veloce, un abbraccio e via di corsa per
ritornare da Carmine e la Daniela. Con lei rimango d'accordo di
affrontare la gara alla media dei 4.15, magari seguendo i pacemaker
delle 3 ore. Inaspettatamente il garmin mi dice "batteria quasi scarica", sebbene sia stato sotto carica tutta la notte! Mah...
Dopo una fila interminabile per l'ultimo cesso-point,
giusto 5 minuti di riscaldamento, qualche allungo, ed entro nella gabbia
delle 3 ore. Porca trota, mi accorgo che non vedo ne la Dani, ne i
pacemakers! Tento di farmi strada avanzando un pò, ma c'è troppa gente e non c'è niente da
fare, rimango dove sono.
Pronti partenza via! Cerco di
svincolarmi tra gli atleti che mi fanno da tappo, zigzagando qua e là e, solo verso il 5° km, trovo la Dani, la invito a venire con me (la mia
attenzione era presa dallo scorgere quei cazzo di palloncini delle 3 ore
che ancora non vedevo) ma lei rimane al suo passo. Per almeno 3/4 km
rimango a metà strada tra la Dani e i pacemakers. Visto che la mia compagna d'avventura rimaneva indietro, non sapevo davvero che
fare. Rimanere con lei o tentare la strada del personale vicino alle 3
ore? Mi sono automaticamente dato la risposta. Alla guerra! e ho
rincorso il gruppo pacemakers. La cazzata più enorme che potessi fare! Ho peccato di presunzione e l'ho pagata. Evidentemente non ero pronto psicologicamente per il grande passo. Mi sono avvicinato troppo al sole e mi sono bruciato!
Ho aumentato a dismisura il passo arrivando sino a 4 a km, accumulando anche una serie di sfighe di contorno:
1) i pacemakers filavano sui 4.10 di media tanto che sono passato al 10° km in 42 minuti;
2) verso il 12° km il mio garmin mi abbandona a causa della pila scarica e quindi mi lascia senza alcun punto di riferimento;
A quel punto non mi rimane altro che restare ancorato ai pace che macinano km a tutta birra!
Al 19° km mi rendo conto che mi sto suicidando e rallento di brutto l'andatura lasciando andar via i pace, passando comunque alla mezza in 1.30.
Rimasto solo, la mia testa comincia a frullare in cerca di una soluzione... La speranza dell'arrivo nelle 3 ore se n'era andata, comincio quindi ad andare in crisi, soprattutto mentale, correndo di conseguenza sui 4.30 a km e cercando, anzi la scusa buona per fermarmi. Fermarmi? si, ma dove? Se mi fermassi qui, ho pensato, quando lo raggiungo Treviso? Qui ci faccio notte! Scartata quella soluzione, è iniziato il mio cazzeggio in attesa dell'arrivo, piano piano, correvo e aspettavo la Dani e/o i pacemakers delle 3.15. "se mi superano", pensavo, mi ritiro e considero questa gara solo come un lungo.
Dal profondo in cui m'ero cacciato, non ho saputo seguire la Dani che mi ha raggiunto e superato. Non ho avuto la forza di seguirla...
Quel 5 per cento di razionalità che mi era rimasta nel cervello mi ha riportato all'ordine, invitandomi a finire le gara, prendermi la mia medaglia e la lezione che mi sono meritata.
E' stato così che, ripresa una andatura più consona, sono arrivato al traguardo in 3:15:28.
E' andata così così, da un lato ho fallito l'obbiettivo di migliorare il mio P.B., dall'altro sono soddisfatto di averla comunque finita in un tempo, comunque rispettabile, e di aver aggiunto un'altra medaglia alla mia collezione!
Per la cronaca Carmine ha chiuso la sua maratona con un tempone! 2.40:24 che lo ha visto arrivare 20° assoluto!
Grazie alle persone che mi sono state vicine e un grazie ai gufi!
Chiudo con l'aforisma del grande Michael Jordan che ben rappresenta il mio stato d'animo di questo momento
"Posso accettare la sconfitta, ma non posso accettare di rinunciare a provarci"
Good Run a tutti!