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sabato 17 novembre 2018

Maratona di Ravenna 2018

Ed eccomi qui a raccontare la mia ennesima maratona, la Maratona di Ravenna. La mia evoluzione di runner volge al ribasso e, sinceramente, non so se la cosa mi importi, oppure no!
E' inutile pensare ai tempi quando concludere una 42 km in 190 minuti mi faceva davvero incavolare. Adesso corro, corricchio direi, non mi alleno come dovrei, eppure ho la presunzione di voler ancora correre la maratona e farla anche bene.
Naturalmente la Signora delle gare non si fa conquistare tanto facilmente e la conquisti solo con impegno e dedizione, altrimenti non sarai mai un protagonista, ma una semplice comparsa.
Non fraintendetemi, per protagonista intendo verso te stesso, verso il tuo orgoglio, nell'unico obiettivo di dimostrare, soprattutto a te stesso che vali di più!
Sono un paio d'anni invece che metto le scarpette tanto per metterle, mi pongo l'obiettivo di gare senza tuttavia prepararle, ma proprio per niente. Mi passerà? Non lo so, io penso di sì, prima o poi rinasco dalle mie ceneri, intanto corricchio. 

Tra le tante gare ho scelto la Maratona di Ravenna. Scelta 20 giorni prima della gara, così, senza un perchè, mah...

La vigilia 
Arrivo il sabato precedente in una città sonnacchiosa e rilassata. Quella bellissima atmosfera di provincia che mi ricorda tanto la mia Parma. Le strade pulite e ordinate, bella gente che si intrattiene nei tanti locali del centro città. Tra le persone ecco spuntare ogni tanto gruppi di runners, riconoscibilissimi soprattutto per la sacca del pacco gara che tutti portano addosso. La gran parte sono in tuta. Sono entrati già in modalità pregara. Li vedi tesi, nervosi, pianificano il giusto passo gara. misurano quanti grammi di riso o di pasta mangeranno tra poco. Io mi siedo ad un bar e bevo una birra...
Dopo un bel girare vado all'Expo per ritirare il pettorale. Ci sono molti runners che si intrattengono nei vari stands. Per la stragrande maggioranza sono i rappresentanti di gare di maratona italiane e straniere. Mi accorgo che le ho corse quasi tutte: "Mamma mia quanti ricordi!".
Ok, basta sentimentalismi, devo organizzare una maratona domani. Ho corso un solo lunghissimo. La 32 km a Parma. Cercherò di farmelo bastare!

La gara 
Arrivo in zona partenza e mi rendo conto delle migliaia di persone che la affollano. Madonna Santa che casino! Mi siedo alla base di un monumento posto davanti alla monumentale chiesa e aspetto che si parta.
Non vedo nessuno degli abruzzesi. So che oggi c'è Alessio. E' un forte atleta che oggi farà bene, ne sono sicuro. Vedo in lui la potenza atletica e la forza mentale. Se ci fossero montagne oggi le spianerebbe. 
Non fa neanche freddo, quasi quasi porto la sacca al deposito borse e comincio a scaldarmi. Ecco che incontro Laura, Moreno e Marco dei Pescara Runners. Non sapevo fossero qui. Trascorro qualche minuto con loro, ma li devo subito lasciare, è già ora di mettersi in griglia. Tra qualche minuto si parte.
La partenza è molto bella, io sono indegnamente in prima griglia e umilmente mi stringo su un lato per farmi sorpassare dai velociraptor accelerati che vanno già forte.
I primi km li corriamo in città tra le belle strade centrali. Io non voglio rischiare e imposto il mio Garmin sui battiti e non sul passo gara. Nei giorni precedenti ho visto che corro bene sui 130 BPM e non voglio superarli. 
Verso il 10° km mi superano i pacers delle 3 ore e 30... Li guardo e non commento nulla. Oggi ciò che merito raccoglierò. Una cosa è certa, sono qui a correre una maratona. 
Il mio orgoglio ferito traballa ancor di più quando mi supera un runner-gladiatore. Il nostro amico corre con il tipico elmetto, il costume e anche la spada di un gladiatore romano. Ossignur, penso, Mario, oramai sei un runner finito.
Nel frattempo la corsa ci porta fuori città verso Classe. Arrivati al capolinea torniamo indietro sulla stessa strada e così mi accorgo che comunque dietro di me sono in tantissimi e questo mi rincuora un pò.
Torniamo a Ravenna e, mentre quelli che corrono la mezza si avviano all'arrivo, noi giriamo a destra e corriamo fino a Punta Marina Terme. Passo il 30° e non mi sono ancora fermato. Sono contento. Mancano solo 12 km e sono curioso di come andrà a finire.
Al 35° km comincio a soffrire e mi fermo ogni tanto a prendere fiato. Controllo i battiti e li riporto bassi. Arrivo al 40° km tra alti e bassi. Gli ultimi 2 km invece accelero e li finisco molto bene. Percorro il rettilineo finale a tutta birra. Vedo l'arrivo avvicinarsi sempre più taglio il traguardo con un occhio sul display che, impietoso, mi dice: 3:44:20. 


Sono felice per aver concluso la mia 27ma maratona. Quest'anno ho corso due maratone (Ravenna e Milano) e una 50 km (del Gran Sasso) e va bene così.
Per la prossima torno ad allenarmi in gruppo, cercherò di allenarmi meglio, verso un nuovo sogno.


Buone Corse!