Nella nebbia
Stupore!
Ognuno sta solo:
un albero non sa dell’altro,
ognuno è solo. (H. Hesse)
Stupore!
Ognuno sta solo:
un albero non sa dell’altro,
ognuno è solo. (H. Hesse)
…E cosi
domenica mattina 11 gennaio, alle 4.35 del mattino, in una Pescara deserta e
sonnacchiosa ci siamo ritrovati in 4, io, Amedeo, Fabrizio e Giampaolo,
rinchiusi in una Punto bianca a metano, a spararci 630 km (tra andata e
ritorno) da Pescara a Traversara di Bagnacavallo, nel ravennate, in Romagna,
per la Ultramaratona di Bagnacavallo, organizzata dall’amico di tutti noi, che
risponde al nome di Enrico Vedilei! Si chiama Ultramaratona della Pace! Già da
Pesaro, noi poveri runners del centro Italia,
siamo stati accolti da un nebbione di quelli seri, di quelli che si
tagliano col coltello. Un po’ titubanti, verso le 8 arriviamo a Traversara. In
strada nessuno. Solo nei pressi della chiesa, all’interno di un bar e di un
circolo, s’aggirano in strada dei runners. Capiamo di essere arrivati.
Lasciato il
calduccio della macchina veniamo accolti da un freddo siberiano e da un umidità
da record del mondo. Madonna che freddo! Ma siam proprio fuori nel pensare di
voler correre una ultra un queste condizioni!?
Per fortuna,
dentro il circolo ben riscaldato si stava meglio e li ci siamo preparati per
partire. L’illusione di godersi il calduccio è durata a poco perché una solerte
vecchietta ci ha richiamato all’ordine: “forsa ragassi che si parte di là, a dusent
metr pù in su, davanti al cimiter!”
Quei pochi
minuti in attesa della partenza sono stati micidiali, pareva di essere nudi in
un frizer, che freddo!
Finalmente
si parte: dopo poche centinaia di metri di asfalto, attraverso ripide scalette
siamo arrivati sull’argine del fiume lamone. Un bel sentiero in terra ed erba,
a volte comodo, a volte no, sul quale io e il mio compagno di avventura Fabrizio
decidiamo di correre attorno ai 5/km.
A parte i
primi, che sfrecciavano velocissimi, gli altri che ci precedevano non erano
molto distanti da noi. Per quanto ci riguarda io e Fabrizio non abbiamo dato
attenzione a niente e nessuno, stando più attenti a dove mettevamo i piedi che
ad altro. Dopo il ristoro del 5° km c’era la prima discesa ( con conseguente
risalita), subito seguita da una seconda.
Arrivati al
capolinea, dopo circa 7/8 km, si tornava indietro per lo stesso percorso.
Uno, due,
tre giri, corsi sempre in media costante fino al 39° km, poi chiusura in
progressione fino al traguardo posto al 44.5 km.
Bell’allenamento, bella gara,
belle sensazioni. Finita qui? No! Io ho proseguito per altri 3 km di scarico,
per un totale di 48 km corsi!
Dopo una
rigenerante doccia semighiacciata, (il boiler non riscaldava) ci siamo uniti
agli atri runners per il ristoro finale. Tutto buonissimo: piattone di
tagliatelle al ragù, salumi con piadina e squacquerone e dolcetti finali!
Una
trasferta cominciata alle 03.45 del mattino e conclusasi alle 18 della sera. Esperienza
dura e faticosa, ma che ti lascia ricordi, emozioni e soddisfazioni che, che,
che… ma che te lo dico a fa!!!! Grazie a Fabrizio, Amedeo e Giampaolo per
averla condivisa con me.
1 commento:
Gran 'allenamento' in condizioni difficili! Bravo!
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