Ciao Marcello, innanzitutto complimenti per
la tua ennesima impresa che, come al solito, ci lascia stupiti ed ammirati. Grazie
per aver accettato di scambiare qualche impressione sulla gara e sulle tue
considerazioni personali su come tu l’abbia vissuta.
Mario: Allora Marcello, anche questa è fatta! Cosa ci puoi
raccontare di questa gara? (dal punto di vista organizzativo e di gara);
Marcello: La gara è molto
difficile da terminare, sia per il suo dislivello positivo (più di 3000 m), sia
per la distanza proibitiva e per il dislivello negativo che tutti
sottovalutano. Infatti i numeri parlano chiaro: 150 runners partenti, 91
ritirati.
Dal punto di vista organizzativo, la Nove Colli è una gara
organizzata molto bene, (unico neo, il fatto di non poter trovare la tua borsa
nei posti prestabiliti, dove).
Mario: Essendo la Nove Colli prevista la settimana prima del
Passatore, vuoi dirci, se ce ne sono, a parte i km, differenze tra le due gare?
Marcello: Certo, ci sono varie differenze. Il percorso per
esempio è un continuo sali e scendi che mette a dura prova la tenuta atletica.
Specialmente nel tratto finale dove le pendenze superano il 18%.
Mario: Come ci si organizza per correre una gara di 200 km?
Marcello: La prima cosa da fare è quella di procurarsi un
avvocato per le pratiche del divorzio! Scherzo!
Bisogna essere in condizioni fisiche e mentali buone e
occorre tanta motivazione.
Poi si comincia ad allenarsi. Io ho iniziato partecipando a diverse
maratone, continuando con allenamenti in collina, con continue variazioni di
pendenza, affinché il corpo si abitui a questo tipo di stress. Successivamente,
si allungano le distanze fino ad arrivare ad almeno 70/80 km consecutivi.
Infine, per il lunghissimo, ho scelto di partecipare alla
Grande Corsa Bianca di 170 km.
Mario: Hai avuto qualcuno che ti seguiva in gara?
Marcello: Purtroppo non ho avuto qualcuno che mi seguisse in
gara. Secondo me è un aiuto essenziale per il sostegno logistico e morale.
La maggior parte degli atleti in questa gara si è fatto
accompagnare.
Mario: Questo ti avrà senz’altro penalizzato, ci racconti?
Marcello: Sicuramente! Il materiale che potrebbe servirti
durante la gara l'ho dovuto programmare anticipatamente e portare con me per
tutta la durata. Questo comunque per me non è stato un grande problema perché
nelle mie gare sono abituato a portare zaini molto più pesanti.
Mario: Io ho corso la 100 km del Passatore. Sono rimasto
sempre sveglio e pieno di adrenalina, ma cosa succede in una 200 km? si ha
fame, si ha sonno? si ha nausea della corsa?
Marcello: Fortunatamente non ho avuto queste reazioni
negative. Sono rimasto tranquillo e sempre padrone di me stesso. Praticamente
ero in condizioni psico-fisiche pressoché perfette.
Solo sul Barbotto, dopo 9 ore di gara, ho cenato con salsicce,
passato di verdure e ancora salsicce grigliate. Una birretta e sono ripartito!
Mario: Ho saputo anche delle secchiate d’acqua che sono
piovute durante la notte. Come hai rimediato a questa cosa?
Marcello: Purtroppo è stato l'unico momento in cui ho sofferto
il freddo. Alle 2 di notte siamo stati colti da un violento nubifragio che ci
ha costretti ad una sosta forzata a Perticara, a causa dei fulmini. Anche se ho
trovato un fortunoso riparo, la frittata era ormai fatta: piedi zuppi d'acqua
senza possibilità di cambiare scarpe e calzini. Ho corso fino all'arrivo a
Cesenatico e questo ha comportato inevitabili vesciche che ho dovuto sopportare
per gli ultimi 30 km e ad una temperatura di più di 30 gradi quando poi nella
mattinata è uscito il sole.
Mario: La Novecolli è nata come gara di bici, la presenza
dei ciclisti ti ha disturbato o non ha inciso con la tua prestazione?
Marcello: Si tratta di un tasto dolente per questa gara.
Ho avuto la fortuna, essendo nelle prime posizioni di
incontrarli solo sull'ultimo colle, il Gorolo e vi dico che è veramente
pericoloso dato che ti arrivano dalle spalle a gran velocità, contando che sono
stati più di 12 000.
Mario: Ho finito gli aggettivi per definirti. Sei davvero un
forte atleta e dalla testa determinata e indomabile. Ancora Complimenti!
Marcello: Grazie per questi aggettivi ma per me è solo un
divertimento. Quando corro lo faccio con piacere e passione. La mia è una sfida
con me stesso, cercando sempre di non andare mai oltre i miei limiti.
Mario, siamo arrivati ai saluti. Qual’è il tuo prossimo
impegno podistico?
Marcello: Chi mi conosce bene sa che dopo gare del genere,
in 3 mesi: Grande Corsa Bianca e Novembre colli Running uomo d'acciaio, la
mente ha bisogno di non avere impegni imminenti, altrimenti si rischia l'over
training.
Un abbraccio a tutti.
1 commento:
Grazie della lettura 😉
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